Inchiesta Rinascita-Scott: per il colonnello Naselli udienza preliminare fissata all’11 settembre

Si terrà nell’aula bunker di Rebibbia: gli indagati sono scesi a 456, le parti offese sono 224, tra queste la prefettura di Teramo

TERAMO – E’ fissata al prossimo 11 settembre, nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, l’udienza preliminare di ‘Rinascita-Scott’, la maxi-inchiesta sulle collusioni tra politica e ‘ndrangheta nel circondario di Vibo Valentia che lo scorso 19 dicembre portò all’arresto di 330 persone, 70 delle quali ai domiciliari: l’udienza riguarda anche l’ex comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, il colonnello Giorgio Naselli ma anche la prefettura di Teramo, che compare come parte offesa.

Il gup distrettuale di Catanzaro, Carlo Paris, ha infatti firmato il decreto che fissa l’udienza preliminare per 456 indagati dei 479 iniziali, dopo lo stralcio delle posizioni di 23 persone. La prefettura di Teramo, figura tra le 224 parti offese (e tra queste anche la Regione Calabria, il ministero della Giustizia, la Provincia di Vibo Valentia e diversi comuni del Vibonese).

L’operazione condotta dai carabinieri del Ros e di Vibo, e coordinata dalla Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha disarticolato le maggiori famiglie di ‘ndrangheta del Vibonese a cominciare da quella di riferimento, i Mancuso di Limbadi, in ottimi rapporti con i De Stefano di Reggio Calabria ed i Piromalli di Gioia Tauro, ed a capo del “Crimine” della provincia di Vibo Valentia con compiti di collegamento con la provincia di Reggio e il crimine di Polsi, vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria.

Il colonnello Naselli era stato coinvolto perché accusato di avere passato notizie riservate a Giancarlo Pittelli, parlamentare di Forza Italia, in qualità di legale di un componente di una famiglia della ‘ndrangheta. Naselli dopo un mese di arresti nel carcere i Santa Maria Capua Vetere, il 18 gennaio era stato posto ai domiciliari: la Cassazione, lo scorso 18 luglio ha annullato senza rinvio tutte le contestazioni a suo carico e di conseguenza il suo arresto, rimettendolo in libertà.